domenica 23 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
sabato 8 novembre 2008
Kick Boxing
Attorno al termine Kick Boxing c'è purtroppo molta confusione, infatti, alcuni danno a questa parola un'accezione generica nella quale sono compresi tutti gli Sport "calci-pugni", dalla Muay-Thay al Full-Contact, alla Savate, al Free-Fight ecc. In realtà la Kickboxing o Japanise Kickboxing rappresenta una disciplina ben precisa con un suo stile e una sua storia ben definita.
Le origini della Japanise Kickboxing risalgono agli anni Sessanta, quando dopo aver subito clamorose sconfitte sui ring di Bangkok della Muay-Thai, i Giapponesi decidevano di lanciare una nuova disciplina che permettesse loro di colmare il gap tecnico con i Thailandesi. Il nuovo metodo di combattimento prevedeva che gli atleti vestiti come thaiboxers, si affrontassero usando pugni, calci e ginocchiate, senza però andare in clinch. Praticamente i Giapponesi avevano tolto le peculiarità della Thai-Boxe, clinch e gomitate, per adattare il nuovo sport alle loro esigenze. Tale disciplina venne chiamata Kickboxing (da molti chiamata ancora oggi "Low-Kick", per il fatto che sono ammessi i calci in linea bassa).
All'inizio non fu vita facile per questo nuovo stile di combattimento, perché i Thailandesi non erano intenzionati ad abbandonare il loro sport nazionale per cimentarsi in questa nuova disciplina. Gli Americani erano ancora agli inizi nel Karate e nel Taekwondo. La ricerca fu così indirizzata al vecchio continente, in particolare Francia e Olanda, che pullulava di Karateka, Judoka e Savateurs che accolsero di buon grado la sfida.
Per quanto riguarda la diffusione in Europa di questa disciplina bisogna riconoscerne il merito ai Maestri Olandesi Jan Plaas e Thom Harinck fondatori rispettivamente della prima Mejiro Gym europea (quella originale, infatti, apparteneva al Maestro Kurosaki "padre" di molti campioni Giapponesi e "guida" di molti occidentali che si recavano da lui per apprendere i segreti del suo stile, e proprio in suo onore fu aperta la sede olandese, successivamente a questa, fu aperta anche una sede a Milano) e del Chakuriki Dojo, entrambe con sede ad Amsterdam. [Notizie prese dal sito ww.megathai.it]
SANDA (BOXE CINESE)
Origini del Sanda
Dall’antico LeiTai a Nankino.
Il Sanda è il combattimento sportivo a contatto pieno originato dal Wushu moderno. Combattimenti di Sanda si possono vedere ormai durante qualsiasi gara o manifestazione relativa al Wushu e sta conoscendo la via del professionismo in qualche nazione, negli USA in particolare. Pur apparendoci come una disciplina nuova, le sue origini si perdono nelle scuole di Wushu cinesi, esistenti dalla notte dei tempi delle arti marziali. In principio c’era il LeiTai, termine con il quale siamo soliti indicare la piattaforma rialzata dove si svolgono i combattimenti: due contendenti si confrontavano applicando le tecniche più efficaci apprese durante la pratica, con l’obiettivo di mettere KO l’avversario. Tutte le più efficaci tecniche di lotta e di presa venivano applicate insieme alle oggi più note tecniche di calcio e di pugno. I contendenti potevano combattere a mani nude o con armi praticamente senza regole prefissate. Insomma un combattimento completo dove ogni scuola poteva esprimersi secondo il proprio stile. Purtroppo quel genere di combattimento, in cui i contendenti miravano a dimostrare la loro superiorità mettendo KO l’avversario, spesso si concludevano in maniera cruenta, con infortuni gravi che compromettevano l’attività dei combattenti e a volte la morte, per via delle devastanti tecniche eseguite. Pare che durante i campionati nazionali cinesi di Wushu del 1928 a Nankino (Cina orientale) si svolsero sul LeiTai dei combattimenti di una tale brutalità che ai 12 finalisti fu proibito di combattere per non rischiare di perdere la vita (fonte www.sanshou.com). Tutto questo era insostenibile.
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Il Sanda moderno
La riforma, panoramica sulle tecniche, le protezioni.
Quando negli anni 60 il Wushu si stava trasformando in uno “sport” moderno per mano del governo cinese, venne dato il mandato ai più grandi maestri di tutta la Cina di riorganizzare l’enorme patrimonio tecnico del Wushu. Questo per creare uno stile di combattimento con regole precise secondo le quali combattenti provenienti da scuole diverse potessero confrontarsi. Al fine di limitare gli infortuni venne inoltre deciso di adottare delle opportune protezioni, tutt’ora utilizzate. Nasceva quella disciplina che tutti in Italia conosciamo sotto il nome di Sanda, mentre all’estero, in particolare negli USA, prende il nome di Sanshou oppure Chinese Kickboxing. Mentre Chinese Kickboxing e’ accettabile, anche se lo ritengo semanticamente riduttivo, e’ preferibile non usare Sanshou perché, come si e’ già detto, con questo termine si indica tutto ciò che è combattimento libero nel Wushu.
Anche un occhio non abituato a vedere sport da combattimento, e che potrebbe reputare uguali le discipline in cui si portano colpi di mano e di piede, riesce a riconoscere immediatamente che la tecnica principe del Sanda sono le proiezioni. Il Sanda infatti ha mutuato queste tecniche dalla lotta cinese, o Shuai Jiao. Altre discipline simili, come ad esempio la Thai Boxe, fanno un certo uso delle proiezioni però ricoprono un ruolo di secondo piano. Se le proiezioni eseguite non influenzano il punteggio finale difficilmente saranno applicate dai contendenti. La Thai Boxe in particolare è stata fortemente influenzata dal mondo delle scommesse che la circonda: solitamente infatti viene pagato un premio differente a seconda della tecnica utilizzata nel momento in cui viene messo KO un combattente ed in genere si paga di più per un calcio circolare alto, o Tae Kaen Ko, portato con la tibia sulla testa dell’avversario. E’ logico allora che chi affronta un incontro di Thai Boxe punterà a mettere KO l’avversario con un calcio circolare alto, facendone di conseguenza un uso sistematico. Oltretutto nella Thai Boxe e’ permesso bloccare l’avversario e colpirlo, essendo il clinch considerato in tutto e per tutto una distanza di combattimento. Nel Sanda invece vige una regola che una tecnica di proiezione deve essere eseguita entro un lasso di tempo non superiore ai 2 secondi, tempo oltre il quale l’arbitro interromperà l’azione e farà riprendere l’incontro al centro del LeiTai. Questo per non penalizzare il realismo dell’incontro e per renderne il ritmo più fluido. [Testo www. meihua.it]
giovedì 6 novembre 2008
THAI BOXING
L'arte dei re.........Muay Thai l'arte del combattimento alla thailandese.
Un pò di storia.
MUAY THAI:questa parola, nonostante a molti risulti ancora sconosciuta e richiami solo ad una ristretta "elitè" l'esercizio di un'arte orientale; sta facendosi sempre più strada nel panorama delle discipline sportive marziali.Incuriosendo sia chi da sempre è vigile e attento alle novità del "picchiaduro", sia chi ha spesso guardato con indifferenza alle pratiche dell'arte marziale.
MUAY THAI significa più o meno "lotta thailandese", e sebbene si sia diffuso in occidente da un tempo relativamente breve è una delle più antiche arti marziali orientali. Nasce più di duemila anni fà, anche se notizie esatte della sua prima apparizione non c'è ne sono poichè durante un invasione di birmani nell'indocina vennero bruciati numerosi documenti relativi a questa pratica.
La storia storia della Boxe Thailandese è strettamente legata alle vicissitudini della popolazione thailandese chiamata nell'antichità dai cinesi la tribù degli ao-lai, un popolo che per affermare e difendere la propria libertà ha dovuto sviluppare la meglio le proprie tecniche di combattimento.
La MUAY THAI è questo: la sublimazione del'arte di difesa d'una popolazione che dal nord del'india, passando per il Tibet fino all'odierna Thailandia si è sempre scontrata con chi tentava di sottrarle il diritto ad asistere. In tanti, dai cinesi ai birmani, hanno cercato nell'arco della storia di conquistare le verdi vallate e le grandi pianure del Siam.
Il nome più antico della disciplina è "MAI SI SOK"del'era Sukhothai, divenuto poi "PAHUYUTH" nell'era Ayudahya, divenne poi "MUAY TAI" nell'era Rattanakosin,la dizione attuale del nome di questa disciplina si fà risalire all'epoca in cui il Siam fu chiamato Thailandia.La Thai Boxing è detta "l'arte dei re"perchè la storia thailandese ha visto spesso i regnanti praticarla e divulgarla,ma la peculiartà di questa antichissima arte risiede nella sua trasversalità sociale dal momento che a praticarla sono sia i sovrani che gli uomini del popolo.
Nè il ceto sociale,nè la casta,nè la condizione economica hanno mai costituito discriminanti.La Muay Thai ha sempre accomunato tutti ricchi e poveri, finendo col diventare il vero elemento aggregante e caratterizzante della poplazione Thailandese.Il più famoso dei re combattenti fù PHRA BUDDHA CHAO SUA, detto RE TIGRE, per la sua feroce tecnica di combattimento.La leggenda dice che egli fosse solitoviagiare in incognito sfidando i campioni locali ed uscendone smpre vincitore. (relatore Aldo Chiari)
domenica 2 novembre 2008
Storia SAVATE (Boxe Francese)
sabato 1 novembre 2008
KRAV MAGA le origini
il Krav Maga è un miscuglio di tecniche quali: Judo, Ju-Jitsu, Kung-fu, karate, Muay Thai, Boxe.
Il Krav Maga è riconosciuta come la più efficace lotta da strada vista la sua efficacia riscontrata da vari esperti, nelle situazioni più critiche anche quando l'aggressore è armato.
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